B3 – Lago di San Ruffino

Amandola – Monte San Martino (FM – MC)

Coordinate di partenza: 43.01273684036723, 13.393046734967179

Lunghezza: 2,78 km a/r

Dislivello:  30 m

Tempo: 1 h

Difficoltà: 2/5

Adatto a: disabilità con ausilio, bambini, passeggini

Fondo: sterrato

Caratteristiche: non consigliato con temperature alte.

Attrezzatura ed opere: cartellonistica incompleta.

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Come arrivare 

Da Amandola per la SP239 Fermana-Faleriense, si gira a sx per la diga del lago (nessuna segnalazione, si può far riferimento alle segnalazioni per l’Osteria del lago). Da Servigliano per la SP239 Fermana-Faleriense, si gira a dx per la diga del lago (nessuna segnalazione, si può far riferimento alle segnalazioni per l’Osteria del lago).
Si superano la diga prima e poi l’osteria fino ad arrivare alle coordinate di partenza. Si lascia l’auto nei pressi di una recinzione. 

Descrizione del percorso 

Si segue una sterrata pressoché pianeggiante con vista lago. Si alternano tratti con vegetazione lussureggiante a tratti con scorci sulle acque del lago e suoi abitanti. Si ritorna per lo stesso percorso. Purtroppo non ci sono capanni d’avvistamento. 

Note naturalistiche 

Specie di avifauna presenti: Oltre alla più comune gallinella d’acqua, che nidifica lungo le sponde dei laghi e nelle paludi, nell’invaso di San Ruffino si può trovare la cicogna nera (Ciconia nigra) che in Italia è una specie rara, seppur è tornata a nidificare in varie parti della penisola lontano dagli insediamenti umani e dai disturbi antropici; il rospo comune (Bufo bufo) che seppur detto “comune” è a rischio di estinzione. E’ un animale solitario che depone le uova in fili gelatinosi immersi nell’acqua dalle quali nascono i girini. Particolare è il gracidare dei maschi durante l’accoppiamento per richiamare le femmine; il tritone crestato (Triturus cristatus) esemplare poco diffuso in Italia dal capo largo ha una pelle dalla superficie ruvida. Durante la stagione riproduttiva il maschio esibisce una cresta dorsale alta e vistosamente dentellata che perde dopo l’accoppiamento. Durante la stagione riproduttiva si trova in acque stagnanti, con presenza di vegetazione, come laghetti, fossi e pianure alluvionali, mentre da luglio il maschio si sposta sulla terraferma.

Legame tra percorso e territorio

Il Lago di San Ruffino si trova nel comune di Amandola (FM), nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a circa 1 Km dall’Abbazia dei Santi Vitale e Ruffino. Si tratta di un lago artificiale creato nel 1961 che interrompe il corso del fiume Tenna. L’intento come per tutte le dighe è di creare un invaso per l’accumulo e la riserva di acqua nel caso in cui vi siano annate particolarmente povere di piogge.
Il lago viene chiamato anche “Lago fantasma” perché con l’inizio dell’autunno, fino alla fine della primavera, la diga viene aperta e l’invaso scompare, quasi come se si fosse aperta una cavità nel sottosuolo e le acque fossero state inghiottite. La spianata quindi si trasforma dapprima in una grande palude e poi lascia il posto al letto del fiume libero di continuare il suo percorso senza più interruzioni. L’effetto è assolutamente singolare e molto affascinante. In questo periodo la diga si trasforma in una distesa di prati umidi che costituiscono un habitat ideale per l’avifauna svernante.
Intorno al lago si snoda anche un percorso didattico a carattere naturalistico. La vegetazione è lussureggiante. Le specie di alberi e arbusti che vegetano lungo le sponde del Tenna sono numerose: negli impluvi e lungo le sponde del lago si concentrano specie igrofile come il pioppo bianco, l’ontano nero, salice bianco, salice cinereo e frangola.

Da visitare nelle vicinanze 

Abbazia di San Ruffino e Vitale: è un complesso monumentale che ospitò un monastero benedettino databile tra l’XI e XII secolo edificato su un sito di preesistenze romane. Al suo interno il presbiterio è rialzato sopra una cripta a tre navate. Attiguo alla cripta si trova un ambiente ipogeo che suggerisce l’esistenza di un precedente insediamento risalente al VI secolo sul quale venne costruita l’abbazia. La tradizione popolare vuole che San Ruffino fosse un giovane contadino che miracolosamente, in una sola notte, arò più di cento moggi di terreno (oltre 400 ettari) per beneficiare gli altri agricoltori. Sotto il sarcofago, che contiene le reliquie del santo c’è un foro che, secondo la tradizione popolare, va attraversato carponi per tre volte invocando il martire per la guarigione dell’ernia (AA.VV., “Le vie dei pellegrini. Itinerari religiosi e spirituali nelle Marche del Giubileo”, 1997).


Osteria del Lago: prima dell’ingresso al percorso da noi indicato si incontra l’Osteria del lago (ubicata nel comune di Monte San Martino (MC)), piacevole e ben organizzata struttura ricettiva che permette anche di usufruire di ampie aree verdi che si affacciano sul lago. La cucina è ottima e la struttura ricavata da un vecchio fienile è molto accogliente. Presso questa struttura è possibile anche svolgere attività di laboratorio didattico (discovermarche.wow@gmail.com).


Eremo di Soffiano: nella zona di Sarnano è possibile visitare i resti dell’eremo di Soffiano un antico romitorio del 1101 ricavato all’interno di una rientranza nella parete rocciosa della montagna.

Abbazia di San Biagio (località Piobbico): sorge in un sito che ospitava una cappella dedicata a Santa Maria tra i Torrenti (Tenna e Tennacola) fondata nel 1030 grazie a una donazione del feudatario conte Mainardo. L’abbazia è stata recentemente ristrutturata e può essere visitata su prenotazione.


Borgo di Smerillo: piccolo e suggestivo borgo della provincia di Fermo, è un luogo che offre quiete e tranquillità, e che permette di godere di uno straordinario panorama. Il bosco che circonda il paese è ricco di biodiversità e i suoi numerosi sentieri permettono escursioni di varie difficoltà (www.smerillo.it). Di Smerillo è famosa la manifestazione “Le parole della montagna” (alla sua 15° edizione nel 2024), che si svolge alla fine di luglio. Il borgo, nell’occasione, diventa il palcoscenico di importanti eventi culturali articolati intorno ad una parola legata alla montagna: nel 2024 è stata “sorgente” e l’anno precedente “cordata”. La parola scelta diventa il filo conduttore della manifestazione che spazia dall’attualità, al dibattito culturale, alle testimonianze di chi vive la montagna per sport e per passione personale e che mette in risalto la dimensione umana e spirituale. Il festival ad ogni edizione vuole sollevare interrogativi, condividere pensieri e riflessioni coinvolgendo il pubblico.

Tradizioni culinarie:

Tartufo Bianco Pregiato dei Monti Sibillini, dalle eccellenti proprietà organolettiche il suo profumo e il suo sapore sono inconfondibili e impreziosiscono i piatti della tradizione della cittadina marchigiana;
Fregnacce, sfoglia di pasta fresca ripiegata su sé stessa e condita con pecorino e pepe, oppure con sugo di carne, con grattata finale di tartufo bianco.
Scrocchiarelle, delizioso croccante di mandorle bagnato in un ottimo cioccolato fondente. Essendo la base di caramello sottile quando si mangia scrocchia e il gusto del cioccolato insieme a quello del caramello e delle mandorle intere è delizioso per il palato. Questo prelibato dolce, e altre golosità fantastiche, si può gustare alla Casa del gelato rinomata pasticceria di Amandola.

Bibliografia
Cartellonistica intorno al lago – a cura di Consorzio di Bonifica Valle del Tenna – Fermo.

Sitografia

>https://www.sibilliniweb.it/citta/lago-di-san-ruffino-360-mt/
>https://letsmarche.it/-/lago-di-san-ruffino-2
>https://ambiente.regione.marche.it/Portals/0/Ambiente/Biodiversita/…/lagosanruffino

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