Visso (MC)

Coordinate di partenza: 42.976080, 13.116154
Lunghezza: 4,2 km a/r
Dislivello: 110 m
Tempo: 3,5 h
Difficoltà: 4/5
Adatto a: disabilità con ausilio, bambini, passeggini
Fondo: asfaltato
Caratteristiche: il percorso è esposto al sole per tutto il suo sviluppo e aperto al traffico veicolare seppur non intenso
Attrezzatura ed opere: 2 punti acqua non accessibili, uno all’inizio del percorso, l’altro alla fine
Come arrivare
Da est: si esce dalla SS 77var e si continua in direzione est, arrivati in frazione Maddalena di Muccia si svolta a sinistra in direzione Pieve Torina–Visso.
Da ovest: si esce dalla SS 77var e alla fine della rampa di uscita si continua in direzione ovest, arrivati in frazione Maddalena di Muccia si svolta a destra in direzione Pieve Torina–Visso. Si prosegue sulla SP 209 per circa 15 km, superata la frazione Casavecchia, si svolta a sinistra in direzione Appennino. Non si arriverà all’abitato di Appennino, ma si svolterà prima a destra seguendo le indicazioni per Macereto.
Descrizione del percorso
Arrivati al Santuario, immerso in una pineta e circondato da pascoli di quota, si prosegue su strada asfaltata, superando il Santuario in leggera salita in direzione sud-est (Vallestretta). Si segue la strada sempre in salita, avendo di fronte la Val di Panico e il Monte Bove Nord con la sua parete calcarea. Arrivati ad un valico pianeggiante con una fonte sulla destra, non proseguiamo per la ripida discesa, ma ritorniamo indietro per lo stesso percorso dell’andata.
Note naturalistiche
Il percorso inizia dal Santuario di Macereto che è un complesso religioso che si trova nel comune di Visso. Dal sentiero si può ammirare un’ampia visuale sul Monte Bove e la Val di Panico. Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini le specie floristiche presenti sono molto abbondanti, tra esse sono presenti: la stella alpina dell’Appennino, l’anemone alpino, la silene a cuscinetto, il giglio martagone, l’uva orsina, il ginepì e numerose orchidee. Ci sono anche varie specie di mammiferi, tra cui meritano di essere ricordati il lupo, l’istrice e il gatto selvatico; e diversi tipi di uccelli tra i quali l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale e il picchio muraiolo.
Legame tra percorso e territorio
Da Visso i pellegrini di Abruzzo e della Sabina* salivano all’altopiano di Macereto per poi discendere verso Pievebovigliana per volgere verso il Santuario di Loreto e l’Adriatico. L’itinerario è antichissimo ed è stato sicuramente un’importante via di transumanza, percorso fin dalla preistoria, che si annodava con altri percorsi ancora presenti sull’altopiano. Sul vicino Monte Careschio, un castelliere dell’età del bronzo difendeva l’accesso dalle Valli del Nera e dell’Ussita e sullo stesso altopiano di Macereto fin dal 1000 sorgeva un importante castello circondato da abitazioni. Intorno al 1200 il fortilizio e le sue terre fu oggetto di contesa tra i feudatari Farolfo di Norcia e Magalotti di Fiastra che, nel 1255, si conclusero con la spartizione di queste terre tra Visso e Camerino. In sostanza non stupisce che in questo luogo di montagna sorgesse un Santuario centro religioso e di attività pubblica per le popolazioni della montagna che vi si recavano per fiere e ricorrenze religiose.
Il Santuario di Macereto è oggi uno dei più importanti esempi di architettura rinascimentale cinquecentesca nelle Marche e nel 1902 è stato dichiarato monumento nazionale. La basilica è a pianta ottagonale con tre ingressi e al suo centro si trova un tempietto in cui è incisa in latino la storia del miracolo di Macereto. Il complesso è racchiuso tra mura e il portico interno che era nei tempi antichi centro di attività economiche e commerciali per il territorio montano. Oggi il chiostro si presta a picnic ed è tradizionalmente frequentato da molti giovani il 1° Maggio. I prati e i boschetti circostanti ben si prestano ad escursioni immerse nel verde.
*La Sabina è un’area compresa tra l’alto Tevere, il Nera e l’Appennino marchigiano, in corrispondenza dell’odierna provincia di Rieti e della confinante regione dell’alto Aterno in provincia dell’Aquila. La popolazione dei Sabini visse dal I millennio a.C. al V secolo d.C.
Da visitare nelle vicinanze
L’abitato di Visso. Nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si trova Visso, incastonato in una conca circondata da una corona di monti. In un blog precedente all’evento sismico del 2016, Visso viene descritta in questo modo: “colpisce per l’eccezionale ambiente naturale e per il fascino del suo elegante abitato di impianto medievale, ricco di balconcini e case torri, di palazzetti gentilizi, di portali in pietra e di antiche vestigia che rievocano antiche memorie e suggestioni”. In effetti chiunque passava per Visso non poteva non fermarsi per curiosità o per sostare e godere del fresco, in estate, e dell’aria tersa, dell’inverno. Oggi Visso rimane un borgo medievale incastonato in un ambiente dei Monti Sibillini suggestivo e romantico, anche se non può più regalare pienamente ai suoi visitatori l’emozione delle sue vie e della sua architettura. Ma rimane comunque un luogo da visitare per il rispetto della sua storia e delle sue tradizioni e perché sta rinascendo a nuova vita grazie ai commercianti, agli artigiani e ai suoi abitanti.
Curiosità del luogo
Storia del Santuario di Macereto. Secondo la tradizione il 12 agosto 1356, nel trasportare una statua lignea della Madonna con Bambino da Loreto al Regno di Napoli i muli, facenti parte della carovana, si fermarono in ginocchio sul sito attualmente occupato dal Santuario e da lì non vollero più ripartire. I popolani accorsi in aiuto videro nell’accaduto un segno divino e pretesero che la statua rimanesse lì; così nel giro di pochi anni venne costruita una primitiva chiesetta dedicata alla Madonna. Su progetto dell’architetto Giovan Battista da Lugano nel 1527 cominciarono i lavori per la costruzione del santuario.
Torneo delle Guaite. Verso la metà di luglio si tiene a Visso il tradizionale Torneo delle Guaite, una caratteristica manifestazione dei Monti Sibillini che attira moltissimi visitatori. È una rievocazione storica del 1200–1300 dove le 5 Guaite storiche (contrade) si sfidano, facendo rivivere nel folklore le attività tradizionali del territorio.
Tradizioni culinarie
Torta Paolo da Visso. È un dolce realizzato dalla raffinata pasticceria dello storico Bar Sibilla di Visso intorno agli anni 2000 in occasione di un contest promosso dal Comune per realizzare il brand Paolo da Visso, in ricordo della più importante personalità pittorica del territorio. Attivo tra il 1431 e il 1482, di lui si conoscono diverse opere distribuite tra Marche e Umbria.
La crostata del pastore. Dolce realizzato con ricotta di pecora fresca e cioccolato.
Bibliografia
> CAI Potenza Picena, La montagna senza barriere percorsi e sentieri per diversamente abili, 2008, Ancona
> Antinori A. (1997), I sentieri del silenzio, CAI di Macerata, Società Editrice Ricerche
Sitografia
> http://www.villacollevisso.com/visso-tra-storiae-leggenda/
> http://www.iluoghidelsilenzio.it/santuario-dimacereto-visso-mc/
> http://www.parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini/par.php

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