Valfornace (MC)

Coordinate di partenza: 43.061030, 13.084462
Lunghezza: 2,6 km
Dislivello: 70 m
Tempo: 3 h
Difficoltà: 4/5
Adatto a: bambini, passeggini
Fondo: asfalto nella primissima parte poi strada brecciata.
Caratteristiche: il percorso per buona parte è aperto al traffico veicolare
Attrezzatura ed opere: alcune panchine intorno al lago
Come arrivare
Dalla statale 77 var uscita Muccia prendere per l’abitato di Pievebovigliana.
Descrizione del percorso
Dall’itinerario 25 proseguire il periplo del lago sino a giungere ad una ripida rampa in discesa che porta in riva al lago. Si prosegue sempre per sentiero intorno al lago e superato un ponticello in legno si arriva al bivio che sulla destra ci porta alla risorgiva che alimenta il lago. La risorgiva è visitabile con una deviazione di pochi minuti per sentiero accidentato: sarà visibile l’uscita dell’acqua solo dopo intense piogge o allo scioglimento delle nevi. Prendendo a sinistra si prosegue con sali e scendi fino a tornare alla diga. È presente una zona barbecue e diverse panchine vista lago.
Note naturalistiche
Il laghetto di Boccafornace è un bacino artificiale alimentato da un sifone carsico, che sfocia da una grotta naturale adiacente al lago, ed è formato dallo sbarramento del fiume. Nei periodi di secca, è possibile visitare la grotta; mentre nel periodo invernale è possibile ammirare il getto di fuoriuscita dell’acqua.
Significativa è la presenza, soprattutto nel periodo invernale e durante le migrazioni, dell’airone cenerino, dello svasso maggiore, della garzetta e del cormorano. Nel laghetto è inoltre possibile ammirare una bellissima coppia di cigni.
Legame tra percorso e territorio
Il laghetto si trova nel Comune di Valfornace, istituito nel Gennaio del 2017 unendo i comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte. L’insieme naturalistico dei territori, della storia e della cultura di questi due comuni rendono l’attuale Valfornace un luogo affascinante e tutto da visitare. Con i suoi torrenti e laghi incastonati tra i Sibillini (da qui inizia il Parco dei Monti Sibillini) offre un esempio della bellezza delle colline marchigiane.
Luogo di silenzio e di bellezze naturalistiche si consiglia di visitare le località di Pievebovigliana e di Roccamaia. La prima per la presenza di un bellissimo borgo medievale che, nonostante le ferite incurabili del sisma del 2016, appare ancora oggi nella sua magnificenza. Roccamaia arroccata sulla collina è, invece, una frazione con un interessante belvedere e con sentieri naturalistici e asinovie.
Da visitare nelle vicinanze
Complesso museale di Pievebovigliana. Istituito negli anni Trenta del Novecento ripercorre l’intera storia sociale ed artistica del territorio comunale. Esso è composto dal Museo Archeologico V. Cianfarani, dal Museo Civico R. Campelli e dal Museo Storico del Territorio. Al suo interno è possibile ammirare i dipinti e le opere di Simone De Magistris, Venanzio da Camerino, Cola di Pietro e di artisti umbri del XV e XVI secolo.
Il ponte romanico di Pontelatrave. Il ponte risale al XIV secolo e sorge su fondamenta romane del I secolo d.C. Esso testimonia come questi luoghi fossero un importante crocevia degli Appennini che, dal medioevo all’età moderna, univa l’Italia meridionale con le regioni settentrionali. I commerci e l’attività sociale erano, pertanto, molto sviluppati in queste zone.
Curiosità del luogo
Liquore Varnelli. Fondata nel 1868 grazie all’esperienza erboristica di Girolamo Varnelli, la Distilleria Varnelli di Pievebovigliana è la più antica casa liquoristica marchigiana. Tra i suoi liquori più noti, apprezzati sia in Italia che all’estero, ricordiamo: l’anice secco Varnelli, l’amaro Sibilla, l’amaro dell’Erborista. Al Museo del Territorio di Pievebovigliana c’è una sezione dedicata alla distilleria Varnelli e alla sua storia.
Museo Storico del Territorio. Tra le collezioni del Museo è rilevante la collezione di xilografie di Maria Ciccotti che, diplomata nel 1930 all’Istituto di Belle Arti di Urbino, si dedicò alla valorizzazione del patrimonio artistico di Pievebovigliana. In particolare alla riscoperta della tradizione della tessitura a mano con la tecnica dei liccetti, risalente al XIV secolo e tipica della dorsale appenninica umbro-marchigiana, aprendo un laboratorio di produzione e di formazione.
Bibliografia
> Ciuffetti A. (2019), Guida storico artistica del Comune di Valfornace, Il Formichiere
Sitografia

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