24 – Palude di Colfiorito

Colfiorito (PG)

Coordinate di partenza: 43.109375, 12.972472

Lunghezza: 2,1 km a/r

Dislivello: 25 m

Tempo: 2,5 h

Difficoltà: 1/5

Adatto a: disabilità con ausilio, bambini, passeggini, anziani

Fondo: sterrato

Caratteristiche: dopo forti piogge il fondo potrebbe essere irregolare e sconnesso; il percorso è assolato per i primi due terzi ma non va dimenticato che ci si trova ad oltre 900 metri di altitudine.

Attrezzatura ed opere: una fonte a metà percorso; a fine percorso si trova anche un braciere, una fonte e tavoli in legno; ristoro a meno di 1 km dall’inizio del percorso.

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Come arrivare 

Uscita Colfiorito SS 77var Val di Chienti in direzione Colfiorito e poi per 600 metri in direzione Foligno.

Descrizione del percorso 

Il percorso si trova sull’altopiano di Colfiorito (che si estende tra Umbria e Marche) ed è un unicum per il suo ambiente naturale, archeologico e geologico-paleontologico. Il percorso non presenta difficoltà o dislivelli da segnalare e costeggia una palude dove è possibile avvistare l’avifauna in qualsiasi periodo dell’anno.

Note naturalistiche 

Seppur il percorso suggerito sia situato in Umbria nel Parco di Colfiorito, che è un’area naturale protetta dell’Appennino umbro-marchigiano, rientra in questa guida poichè a pochi metri dalle Marche. Il percorso si sviluppa dentro e intorno all’omonima Palude di Colfiorito che si estende per oltre 100 ettari in una zona di conche carsico-tettoniche e che viene considerata come uno dei migliori esempi di zona umida dell’Italia centrale. 

L’ecosistema di quest’area è composto da una vegetazione lacustre caratterizzata dalla ninfea bianca e dalla cannuccia di palude. La fauna comprende oltre 100 specie di uccelli nidificanti e svernanti considerate rare. Tra questi è presente il tarabuso, specie parzialmente sedentaria, molto raro in Europa Occidentale, la folaga e il germano reale. Mentre tra i migratori si possono vedere l’airone rosso, l’alzavola e la rondine. Ma non manca la gallinella d’acqua, il porciglione, l’airone cinerino e molti altri. Anche la fauna ittica è composta da varie specie di acqua dolce. Infine tra i piccoli vertebrati ci sono rane, tritoni e ofidi; ma non mancano anche coleotteri, farfalle, libellule e tricotteri. L’Altopiano di Colfiorito è famoso anche per la coltivazione della patata rossa e della lenticchia.

Note storiche

La frazione di Colfiorito si trova ai piedi del Monte Orve. È una zona di altissimo interesse archeologico e paleontologico. Vicino all’attuale cimitero di Colfiorito, si trovano 250 tombe ad inumazione, corredate di ceramiche, armi in ferro, ed oggetti ornamentali, alcuni risalenti al X secolo a.C. Poco lontano si trovano resti di un villaggio dell’età del ferro (IX secolo a.C.). Già durante il periodo romano, nel 178 a.C., l’abitato era municipio col nome di Plestia o Plestina. Scavi archeologici hanno messo alla luce resti di manufatti tardo-repubblicani, quali un foro, un tempio e altri edifici..

Legame tra percorso e territorio

Il percorso proposto assume una valenza naturalistica per la presenza dell’Inghiottitoio del Molinaccio (fenomeno carsico di superficie) che si presenta come una grande cavità ben visibile, dove l’acqua penetra e sprofonda nel sottosuolo. Per sfruttare il salto dell’acqua vi fu costruito un mulino dalla famiglia Jacobilli di Foligno, funzionante fino agli anni 40. Per una sosta picnic si può accedere al sito della Fonte Fontaccia posta sotto l’abitato di Forcatura e punto di osservazione particolarmente panoramico. Il Parco di Colfiorito è un luogo suggestivo se non altro per la sua conformazione pianeggiante circondata dai Monti dell’Appennino umbro-marchigiano. Per tale peculiarità si sono susseguiti nella storia diversi insediamenti che hanno lasciato traccia di sé. Tra questi i Castellieri, antichi insediamenti pre-romani, che richiamano l’attenzione dei visitatori. Di tutti gli insediamenti fortificati d’altura del territorio plestino il più importante è quello di Monte Orve il cui toponimo potrebbe derivare da urbs e ricordare l’esistenza di un centro scomparso nell’antichità. Dalla Casa del Parco di Colfiorito, si percorre un sentiero sterrato in salita che conduce al Castelliere dal quale si può godere di una panoramica unica dell’altopiano. Infine da non dimenticare che Colfiorito è attraversata dal tratto Colfiorito–Bagnara del Sentiero Italia CAI.

Da visitare nelle vicinanze 

Nella Piana di Colfiorito sono presenti ben tre musei:

Il MAC (Museo Archeologico di Colfiorito). L’esposizione archeologica si articola su più livelli con un percorso cronologico e tematico che illustra la civiltà dei Plestini, popolo umbro dell’Età del ferro.

ll Museo Naturalistico del Parco Regionale di Colfiorito. Comprende una serie di pannelli e riproduzioni tridimensionali del paesaggio. Il museo ha prevalentemente finalità didattiche, svolge un’importante funzione di integrazione tra uomo e ambiente naturale.

Il Mupa (Museo Paleontologico Archeologico) a Serravalle del Chienti. Al suo interno racchiude interessanti scoperte frutto di anni di studi e ricerche locali. Ospita un’importante collezione di malacofauna fossile che ben documenta i diversi assetti evolutivi compresi tra il periodo giurassico e l’olocene; e espone i mammiferi fossili (ippopotami, mammut, rinoceronti, cervidi e altri vertebrati) rinvenuti nel vicino comune di Serravalle di Chienti. (Per informazioni rivolgersi ai rispettivi Musei).

La Botte dei Da Varano. A pochi chilometri, nel comune di Serravalle del Chienti (MC), si trova la Botte dei Da Varano un’importante opera idraulica realizzata negli anni 1458-1464. Si tratta di un complesso emissario artificiale sotterraneo di circa 200 m di lunghezza fatto scavare da Giulio Cesare da Varano su progetto di ingegneri idraulici fiorentini con lo scopo di bonificare l’altopiano di Colfiorito.

Il Collettore romano. Capolavoro di alta ingegneria idraulica di data incerta (forse di età repubblicana) ma in uso fino al VI/VII secolo d.C., il collettore romano è un’opera in muratura presente in altri luoghi del mondo romano ma di dimensioni più ridotte. Il manufatto in opera quadrata è lungo circa un chilometro e ha il suo imbocco sul margine nord-orientale della Piana di Colfiorito. Il collettore è stato realizzato quasi totalmente in galleria.

Curiosità del luogo

Sagra della patata rossa. Nel mese di agosto a Colfiorito si svolge la Sagra della patata rossa, uno dei piatti tipici della zona dell’altipiano.

Montelago Celtic Festival. Si svolge generalmente nella prima settimana di Agosto ed è uno dei più famosi festival di musica e di cultura celtica d’Europa.

Bibliografia

> Enciclopedia Treccani, Itinerari tra Umbria e Marche – Carta dei Sentieri 1:25000: 1. Gli Altopiani Plestini

Sitografia

> Wikipedia

> http://www.iluoghidelsilenzio.it

> http://www.gmpgaia.it

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