
Cingoli (MC)
Coordinate di partenza: 43.350793, 13.198875
Lunghezza: 4,3 km a/r
Dislivello: 40 m
Tempo: 3h
Difficoltà: 2/5
Adatto a: disabilità con ausilio, bambini, passeggini, anziani
Fondo: sterrato
Caratteristiche: ci sono 20 m di sentiero con fondo di ciottoli non propriamente fini, causa attraversamento ghiaione
Attrezzatura ed opere: lungo il percorso c’è della segnaletica (sentiero numero 1); nel parcheggio all’inizio del percorso c’è un punto acqua e un’area picnic senza bagni; vicino al percorso si trova un bar pizzeria
Come arrivare
Da nord o da sud: prendendo l’autostrada A14, con uscita Ancona Nord, quindi la superstrada con direzione Jesi-Roma, uscita Cingoli, provinciale Jesi-Cingoli.
Da ovest: da Fabriano, prendendo la superstrada Fabriano-Ancona, Uscita Apiro-Mergo, quindi strada provinciale per Apiro, strada provinciale per Cingoli.
Descrizione del percorso
Il percorso è ombreggiato e permette di arrivare ad uno squarcio, nella continuità del bosco, da dove si ha una vista su Cingoli. Il sentiero parte dal parcheggio in leggera salita senza difficoltà, si raggiunge una frana, dove sono stati realizzati dei lavori di consolidamento, con terrapieni e palizzate di legno dove i ciottoli sono a grana meno fina rispetto al resto del percorso. Superata questa unica difficoltà, si prosegue sempre in falsopiano, lasciandoci un bivio di ripida discesa sulla sinistra, sino a giungere ad una repentina curva sulla destra in prossimità di un quadrivio e di una panca di legno. Si ritorna sui propri passi per tornare al punto di partenza.
Note naturalistiche
L’itinerario, che si sviluppa nella macchia delle Tassinete di Cingoli, regala una vera immersione nel verde. La zona è tutelata come Area Floristica Protetta e Sito di Interesse Comunitario. Dopo circa 2 km il bosco si dirada e si può osservare un bellissimo scorcio sulla città di Cingoli. Andando avanti col percorso si arriva ad una zona chiamata Pantanaccio per la presenza di un piccolo laghetto naturale. Nel 1974 la macchia delle Tassinete è stata istituita come zona protetta, il cui nome deriva appunto dalla rilevante presenza del tasso (Taxus baccata). Inoltre vi è una notevole ricchezza di altre specie come roverella, leccio, carpino bianco, acero di monte, acero opalo, cerro e farinaccio.
Legame tra percorso e territorio
Il percorso Tassinete si trova all’interno di un bosco di 63 ettari ricco di alberi di tasso che, anche se rari nel resto delle Marche, qui vegetano e si rinnovano. Se ne trovano circa 1000 esemplari, di ogni classe ed età, soprattutto nella parte iniziale del sentiero, poco esposto al sole e battuto dai venti umidi e freddi del nord. Vicino al percorso (100 metri più in basso) vi è un esemplare di tasso millenario, un esemplare monumentale, della circonferenza di quasi cinque metri. In base ad una stima sulla sua lenta crescita si può ipotizzare che l’albero abbia un’età tra 900 e 1000 anni. L’atmosfera fiabesca del bosco rende l’escursione particolarmente piacevole.
Da visitare nelle vicinanze
Lago di Castreccioni. Il lago di Cingoli è un invaso creato da una diga sul fiume Musone negli anni ottanta e rappresenta il più grande bacino artificiale delle Marche ed è ricco di fauna acquatica e uccelli migratori. L’ambiente, con le montagne circostanti che si riflettono sul lago, è particolarmente suggestivo. Negli ultimi anni il lago è diventato sempre di più una meta turistica. A valle del lago il fiume Musone effettua alcuni salti di pochi metri generando delle piccole ma graziose cascate, chiamate appunto le Cascatelle, di interesse naturalistico. Vedi l’itinerario B2 – Lago di Castreccioni.
Il Cristo delle Marche. Opera scultorea scolpita in pietra di granito nero africano alta 2.70 m che si trova in località Avenale di Cingoli, vicino alla Domus Bonfili. Rappresenta un Cristo senza croce che sembra essere stagliato nel cielo poiché si trova sulla sommità di una collina. La statua, infatti, domina un panorama straordinario e superbo che va dal Pesarese al Teramano. L’opera posizionata nel 2010 è stata realizzata da Nazzareno Rocchetti, un marchigiano poliedrico che affianca alla sua attività di fisioterapista quella di scultore e di pittore.
Curiosità del luogo
Non è ancora notte a Cingoli. Vecchio proverbio che sta a significare che non bisogna mai perdere la fiducia perché come a Cingoli si fa notte più tardi (vista la sua ubicazione) allo stesso modo c’è sempre la speranza che ciò che desideriamo si realizzi. A rafforzare questo antico proverbio la casualità della storia di Cingoli ha voluto che sulla torre dell’orologio del comune (a 631 m.s.l.m.) sia stato installato un faro che oggi viene acceso solo in estate. Nel marzo del 1958 il cingolano A. Santamarianova vinse, al quiz telefonico “Telefono bianco o nero”, la realizzazione di un desiderio che egli espresse, appunto, nella richiesta di far installare un faro a Cingoli “che indicasse da lontano ai forestieri la strada per il Balcone delle Marche”. Nell’Agosto del 1959 il faro fu inaugurato con la presenza delle autorità istituzionali e del già famoso conduttore radiofonico Mike Buongiorno.
La leggenda della Tessitrice. La leggenda narra che “In una grotta che si apre sulle pendici di Monte Acuto, il rilievo lungo il quale corrono i confini dei territori di Cingoli, Treia e S. Severino, una Signora tesse da tempo immemorabile con un telaio d’oro. Per impossessarsi del telaio occorre salire sul monte, a mezzanotte, denudarsi, sostenere un bicchiere pieno d’acqua e attendere che un grosso serpente, dopo aver avvolto il nostro corpo nelle sue spire senza che un gesto o una parola tradiscano la nostra emozione, si protenda verso il bicchiere e ne beva l’acqua…”. (http://www.antiqui.it/doc/leggende.htm).
Bibliografia
> CAI Potenza Picena, La montagna senza barriere percorsi e sentieri per diversamente abili, 2008.
Sitografia
> http://www.viagginews.com/2016/02/19/cingoli-il-balcone-delle-marche
> zuzzurellandotramarcheeumbria.blogspot.com/2016/06/macchiatassinete.html

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