12 – Santuario della Madonna della Grotta

Frazione San Giovanni (AN)

Coordinate di partenza: 43.393895, 13.032937

Lunghezza: 2 km a/r

Dislivello:  20 m

Tempo: 2 h

Difficoltà: 1/5

Adatto a: disabilità con ausilio, bambini, passeggini

Fondo: sterrato.

Caratteristiche: ombreggiato.

Attrezzatura ed opere: un punto acqua, bagno non accessibile; la chiesa ha una scalinata che rappresenta una barriera architettonica

Scarica la traccia (attenzione traccia non reale!)


Come arrivare 

Dalla SS 76 uscita Serra San Quirico, si prende la SP 14 in direzione San Giovanni per circa 7 km. Arrivati a san Giovanni, si volta a destra seguendo le indicazioni per il Santuario e dopo 180 metri si parcheggia l’auto.

Descrizione del percorso

Il percorso si snoda all’interno di un bosco ceduo in falso piano. Lo si segue evitando ogni deviazione e rimanendo sempre alla stessa quota. Si arriva così ad un ampio prato, a volte utilizzato come parcheggio, vicino al Santuario della Madonna della Grotta.

Il Santuario della Madonna della Grotta

Nei pressi dell’antico Castello di Precicchie nel territorio di S. Giovanni nasce, all’interno di una grotta naturale sulla viva roccia, il Santuario di S. Maria delle Grotte. La prima notizia di questo luogo risale ad una Bolla papale compilata da Urbano IV nel 1372. Dell’antica struttura oggi si possono vedere i resti di un affresco risalente alla prima metà del XV secolo che raffigura la Vergine col Bambino, accanto al dipinto è collocata un’immagine lignea della Madonna Ausiliatrice. Dal Santuario si può ammirare un incantevole panorama verso l’abitato di Grotte e la sua vallata.

Da visitare nelle vicinanze

L’abitato di Castelletta (Castello dei Signori di Rovellone) È un piccolo ma grazioso borgo medievale, ad alto richiamo turistico, racchiuso in una chiostra di monti aspra e selvaggia ed inserito nel territorio del Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi. In questo luogo si trova una palestra di roccia. Ancora oggi l’abitato di Castelletta conserva un tono edilizio autentico e particolare di carattere segregato e popolare con viuzze strette, case basse, piccole finestre e muri tarchiati. Dall’abitato è impossibile non godere della maestosità dell’ambiente montano che avvolge Castelletta.

La Gola della Rossa e la Grotta del Vernino. Scavata dal fiume Esino e sovrastata da monti impervi e acuminati continua ad avere un fascino selvaggio nonostante sia sfruttata come cava di pietra. In questa gola si affacciano numerose grotte (la più importante è quella del Vernino) spettatrici dell’evoluzione dell’uomo preistorico. La Grotta del Vernino, nota da circa un secolo e mezzo, è stato oggetto di numerose esplorazioni ed è percorribile essendo abbastanza pianeggiante (ovviamente si tratta di una escursione speleologica e si consiglia di farsi accompagnare da guide esperte). Si sviluppa in circa 300 metri e si pensa che sia la via di deflusso di un complesso carsico ben più ampio posto al disopra di essa, che però non è stato ancora raggiunto dall’uomo.

Curiosità del luogo

Festa della Madonna della Speranza. Da vedere è l’annuale festa della Madonna della Speranza che si tiene nella seconda domenica di Settembre con le sue più antiche usanze e tradizioni popolari folkloristiche quali: la corsa dei somari, la corsa dei “biroccitti”, la corsa delle carriole, il gioco della scoccetta e l’infiorata.

Tradizioni culinarie

Il pranzo della festa nelle Marche inizia con salumi e formaggi tipici accompagnati da focaccia e frittate. Ma nella zona del fabrianese vi è un pasto tradizionale unico nel suo genere: La colazione di Pasqua. Tradizionalmente si inizia alle 9.00 di mattina e si prosegue fino alle 11.00 (a questa poi segue il pranzo di Pasqua con vincisgrassi, coniglio in porchetta, agnello arrosto e verdure gratinate). La tavola viene imbandita con salame di Fabriano, lonza, ciauscolo, e mazzafegato, coratella, frittata con la mentuccia e, regina della colazione, la Pizza di Pasqua con le Ciambelle.

Il salame di Fabriano. Conosciuto da secoli ha oggi ottenuto il marchio europeo IGP. È ottenuto con carni della coscia di maiale lavorate in punta di coltello, lardellato con il grasso del guanciale a cubetti. Condito con pepe grosso, pepe fino e sale viene insaccato nel budello. Aromatico e di sapore intenso sembra abbinarsi bene con il Verdicchio di Matelica.

Il mazzafegato. È un grosso salsiccione ottenuto macinando carne grassa e magra di maiale con aggiunta di fegato e polmone (coratella). Condito con sale e pepe viene poi affumicato.

Ciauscolo. È un salame di media grandezza ricavato con il prosciutto, la spalla e la pancetta del maiale. Viene macinato finemente e passato nel tritacarne almeno tre volte (ogni volta con trafila più piccola) fino a diventare morbido e consistente come una purea. Viene insaporito con aglio, pepe e vin cotto e insaccato nel budello gentile. Si mangia crudo spalmato sul pane.

La Coratella. È un piatto tipico delle popolazioni montane fatto con le parti interiori dell’agnello che vengono tagliate a piccoli pezzi, infarinate e rosolate con olio, aglio, cipolla e vino. Viene servita calda con del pane casereccio abbrustolito.

Pizza di Pasqua. Non è una “pizza” ma una panificazione di forma simile a un piccolo panettone, di gusto unico e inconfondibile leggermente dolce e compatta che ricorda l’uovo (quella casereccia), per il giallo del suo impasto, con un leggero gusto di mistrà, limone e vanillina. È caratterizzata da un decoro fatto di glassa con zucchero, bianco d’uovo e confettini colorati.

Ciambelle di Pasqua. Preparate secondo una ricetta antica perfezionata dalle cosiddette vergare (le donne di casa marchigiane) che iniziano ad impastare le ciambelle il Venerdì Santo, giorno della passione di Cristo, per farle riposare e poi cuocerle il giorno di Pasqua.

Bibliografia

> Comune di Fabriano – Assessorato al Turismo (anni 80), Fabriano e dintorni, Sagraf Castelferretti (AN).

> F. Marcelli, Gustare il Parco, in Frasassi. Le Grotte, Edito dalla Comunità Montana dell’Esino Frasassi e dal Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.

> AA.VV. Scoprire il Parco, in Frasassi. Le Grotte, (op. cit.).

Sitografia

> it.wikipedia.org/wiki/Fabriano

> http://www.turismo.marche.it

> http://www.iluoghidelsilenzio.it

> http://www.luoghisconosciuti.it

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