Jesi (AN)

Coordinate di partenza: 43.536181, 13.291789
Lunghezza: 1,1 km a/r
Dislivello: 2 m
Tempo: 2 h
Difficoltà: 1/5
Adatto a: disabilità con ausilio, bambini, passeggini,
Fondo: brecciato compatto.
Caratteristiche: il percorso si snoda tra il fiume Esino e due diverse tipologie di aree umide: una per i limicoli con profondità massima di 30 cm, l’altra più profonda con la presenza di una garzaia
Attrezzatura ed opere: sono molteplici e si rimanda al sito della riserva e soprattutto alla mappa interattiva presente sul sito
Come arrivare
SS 76 uscita 18 (Jesi Est), si prende la strada comunale posta proprio sulla rampa di uscita della statale: a destra per chi viene da ovest e a sinistra subito dopo il ponte (attualmente chiuso) della statale per chi viene da est. Dopo circa 350 metri si prende a destra (ci sono le indicazioni per la Riserva) e si prosegue fino a superare un primo cancello a sinistra. Arrivati all’area di parcheggio della Riserva, nei pressi di un altro cancello, lasceremo il nostro mezzo di trasporto.
Descrizione del percorso
Dal parcheggio, il percorso si inoltra tra il fiume e le aree umide su strada sterrata con dislivello trascurabile, fino a raggiungere il centro di educazione ambientale. Per la visita alle strutture della Riserva, orti didattici, percorso a piedi nudi, punti di osservazione sulle aree umide, fare riferimento al personale della Riserva. La Riserva organizza anche visite guidate (modalità, orari e costi sul sito della Riserva: www.riservaripabianca.it).
Note naturalistiche
La Riserva Naturale Regionale Generale Orientata Ripa Bianca di Jesi, con estensione di 310 ettari, nel corso degli anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Oasi di Protezione della Fauna Provinciale, Centro di Educazione Ambientale, Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale. La tutela dell’area è iniziata nel 1997 con l’istituzione da parte del Comune di Jesi dell’area didattica-naturalistica “Sergio Romagnoli” per una superficie di 18 ettari, è stata affidata in gestione al WWF Italia ed inserita nel sistema nazionale delle Oasi WWF. La Riserva, a metà strada tra i Parchi Regionali del Monte Conero e della Gola della Rossa e Frasassi, è attraversata dal corso del fiume Esino e rappresenta una delle più importanti zone umide delle Marche con la presenza di circa 150 specie di uccelli, alcune delle quali vere e proprie emergenze naturalistiche regionali e nazionali.
Legame tra percorso e territorio
La biodiversità naturalistica ed il contesto fortemente antropizzato nel quale la Riserva di Ripa Bianca si colloca, rendono l’area un laboratorio sperimentale unico di gestione eco-sostenibile del territorio. Sono molteplici le attività svolte all’interno della Riserva che hanno una valenza sociale fondamentale per la collettività e la valorizzazione del territorio: riqualificazione ambientale, educazione ambientale, ricerca scientifica, documentazione naturalistica, volontariato e impegno sociale sono ambiti sviluppati con grande professionalità che rendono questo ambiente particolarmente adatto alle visite educative e formative. Tra le tante iniziative a favore del territorio vi è anche quella del Contratto del fiume, che è uno strumento di programmazione strategica per la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la salvaguardia del rischio idraulico, sottoscritto con il Comune di Jesi e patrocinato dalla Regione Marche.
Ma di particolare interesse è l’Area didattica-naturalistica Sergio Romagnoli che ha al suo interno le aree didattiche del microcosmo e dell’agricoltura sostenibile; oltre al Sentiero a piedi nudi (di particolare interesse educativo), ci sono: il Centro Natura del WWF, la garzaia e un’area dedicata alla flora e fauna in ambiente umido.
Da visitare nelle vicinanze
Vale la pena fare una passeggiata per le vie di Jesi. Dalle sue Mura Storiche (bellissimo esemplare di sistema difensivo opera di Baccio Pontelli) che racchiudono il nucleo originario della città, al Palazzo della Signoria (costruito da Francesco di Giorgio Martini) e ai suoi Musei (Federico II, Palazzo Pianetti, Archeologico, Diocesano, il Colocci e lo Studio delle Arti e della Stampa) Jesi è un luogo dove trascorrere gradevolmente una vacanza culturale e rilassante poiché si trova su una piacevole collina.
Curiosità del luogo
A Jesi c’è lo Stupor Mundi – Federico II Experience Museum, dedicato a Federico II di Svevia (il cui soprannome era “stupor mundi” per la sua inesauribile curiosità intellettuale) che rievoca la storia-leggenda della nascita di Federico II in una piazza di Jesi, il 26 dicembre del 1194. In sostanza si narra che l’imperatrice Costanza, figlia di Ruggero II di Sicilia, era un po’ in là con gli anni per poter procreare, così, per fugare ogni dubbio circa la gravidanza, partorì nella pubblica piazza, al cospetto della autorità politiche e religiose. Sembra che il figlioletto morì prematuramente e che fu sostituito dal figlio di un macellaio di Jesi. Probabilmente queste sono solo chiacchiere, ma se non lo fossero il cittadino jesino che offrì il proprio figlio all’imperatrice, contribuì enormemente ad una nobile causa, sia perché la famiglia imperiale trovò il suo erede al trono e sia perché regalò alla Storia un uomo di alto valore intellettuale e di notevole apertura mentale.
Tradizioni culinarie
Il vino Verdicchio dei Castelli di Jesi, di colore giallo paglierino, profumo delicato, con fragranza fresca e persistente di frutta e fiori e con gusto asciutto e gradevolmente amarognolo, è un vino di eccellenza conosciuto in tutto il mondo e particolarmente adatto alla dieta Mediterranea. Il vitigno si trova soprattutto nelle colline al centro della provincia di Ancona e, in minima parte, in quella di Macerata.
Riflessioni
Un mondo inclusivo. Per vivere in un mondo che sia per tutti è necessario rendere le persone protagoniste delle proprie scelte senza alcun condizionamento sociale o ambientale. Questo vale per ogni individuo, perché ognuno di noi vive spesso in un mondo disabilitante per le proprie esigenze. Come dire che la disabilità non sta nelle persone ma è il risultato dell’interazione della persona con l’ambiente esterno. Ogni qualvolta si creano barriere che impediscono a qualcuno di partecipare liberamente alla vita della società si perdono delle opportunità di crescita. Ogni individuo, infatti, con le sue diversità psichiche e fisiche (ogni persona è diversa dall’altra ed ha proprie disabilità relazionali, motorie, cognitive) arricchisce la società. La Convenzione delle Nazioni Unite su I diritti delle persone con disabilità ha spostato il focus dalla sanità alla “persona al centro” per sostenere la realizzazione di un mondo inclusivo, che sia cioè una dimora accogliente per tutti. Di questo progetto ogni persona si deve sentire protagonista perché ognuno ha il diritto di vivere in un mondo inclusivo e il dovere di contribuire a realizzarlo.
Bibliografia
> S. De Carli (2019), Essere persona, Vita Società Editoriale.
Sitografia
> http://www.tropeaedintorni.it/curiosita-dalla-storia-il-partopubblico-di-costanza-daltavilla

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