04 – Gola del Furlo

Frazione Furlo (PU)

Coordinate di partenza: 43.658218, 12.734315

Lunghezza: 2 km a/r – 5.8 km a/r fino Fraz. Furlo

Dislivello:  10 – 40 m

Tempo: 2 – 4,5 ore

Difficoltà: 1/5 – 4/5

Adatto a: disabilità con ausilio, bambini, passeggini, anziani

Fondo: asfalto su percorso pedonale

Caratteristiche nella seconda parte si restringe in alcuni punti e la lunghezza dell’itinerario aumenta

Attrezzature ed opere nei pressi del parcheggio si trova l’area attrezzata per disabili Vivifurlo, non ci sono servizi e fonti d’acqua; nella fraz. Furlo vi sono bar e ristoranti e un parco pubblico (la Golena) ombreggiato e fruibile con punti acqua; è possibile prenotare una joelette.

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Come arrivare 

SP 3 Uscita Calmazzo, prendere in direzione Furlo sul tracciato dell’antica strada consolare Flaminia.

Descrizione del percorso 

Dall’area attrezzata ViviFurlo, si attraversa la strada e si risale il corso del Fiume Candigliano lungo un percorso pedonale a lato della strada, si raggiunge in breve la diga, costruita dall’ENEL, e subito dopo, la galleria scavata in epoca romana fino a giungere ad un piazzale da dove è possibile avere un’ottima visuale sulla gola. Qui finisce il tragitto breve, la seconda parte (non è consigliata per carrozzine o per chi ha una ridotta mobilità) consente di attraversare la Gola passando molto vicino al fiume per giungere all’abitato di Furlo, sede della riserva.

Note naturalistiche

Il Furlo è uno dei territori più caratteristici, spettacolari e conosciuti del territorio nazionale. Il fiume Candigliano con la sua portata ha inciso caparbiamente la montagna, scavando e levigando le sue pareti. Il complesso montuoso è formato da calcari di origine sedimentaria risalenti tra 240 e 15 milioni di anni fa. Le formazioni rocciose nella Gola del Furlo sono ricche di ammoniti, molluschi cefalopodi a conchiglie ritorte e variamente ornata che ebbero un’eccezionale diffusione nei mari del Mesozoico, da 225 a 65 milioni di anni fa. Al riguardo la Gola del Furlo risulta essere uno dei giacimenti più ricchi e famosi d’Europa.

La Gola del Furlo stupisce per la sua bellezza: in virtù della multiformità ambientale ospita una flora diversificata, derivata dal sovrapporsi di specie appartenenti alle diverse flore che si sono insediate nei decenni, in conseguenza ai mutamenti climatici che hanno caratterizzato le Marche.

Sotto l’aspetto faunistico è di interesse la presenza del germano reale e dell’aquila reale che nidificano e richiamano l’attenzione di turisti, fotografi ed esperti ornitologi. La loro regolare nidificazione sulle pareti del Paganuccio e la frequentazione dei pascoli sommitali, ne ha fatto un simbolo per l’area protetta. Ovviamente non mancano popolazioni di mammiferi e di particolare interesse è la presenza del lupo.

Legame tra percorso e territorio

Il paesaggio della Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo richiama ogni anno numerosi turisti. Lungo il percorso si può vedere una diga che è stata realizzata per la produzione di energia elettrica, che forma un lago artificiale alquanto suggestivo per le sue cascate. La rete sentieristica di circa 50 Km consente di esplorare e raggiungere siti sia in quota che in valle. Gli abitanti si sono impegnati nel valorizzare questi luoghi, pur tutelando il patrimonio ambientale. Si è creata, in sostanza, una cultura dell’accoglienza turistica e dell’inclusione sociale pensata per offrire esperienze accessibili a coloro che vogliono visitare quest’area. A questo proposito appare interessante la manifestazione dedicata al Raduno delle Joelette che ogni anno la Riserva Naturale della Gola del Furlo organizza con eventi e visite guidate. Per info si rimanda al sito della Riserva del Furlo.

Da visitare nelle vicinanze

Il Museo Del territorio. Presso l’info point della frazione di Acqualagna, propone un viaggio alla scoperta dell’identità della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, dove la storia naturale e quella umana si sono nel tempo inevitabilmente intrecciate e condizionate fino a dar vita al Territorio della Gola del Furlo. All’interno del museo c’è un plastico tridimensionale della Riserva che riproduce fedelmente l’intera area protetta e offre una visione d’insieme delle principali caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali, dei più antichi borghi rurali e delle strutture architettoniche più significative.

Curiosità del luogo

La Leggenda dell’oro. In diverse pubblicazioni del 1800 viene riportata la presenza di pepite d’oro lungo alcune sorgenti. Si narra pertanto che vi fosse all’interno dei Monti delle miniere di oro che con i terremoti sono poi sparite. In realtà sono stati fatti degli studi e sopralluoghi ma di oro sembra non esserci traccia, forse i contadini di allora trovarono frammenti di pirite che può essere presente in questi luoghi.

Bibliografia

> AA.VV., La Gola del Furlo. Riserva Naturale Statale, Casa editrice Leardini, Macerata Feltria (PU).

> Pellegrini A., E. Ferretti, R. Fiorani, (2003), La Gola del Furlo, Arti Grafiche Stibu, Urbania.

Sitografia

> http://www.riservagoladelfurlo.it/

> http://www.it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Pietralata

> http://www.iluoghidelsilenzio.it/abbazia-di-san-vincenzo-al-furloacqualagna-pu-2/

> http://www.untrolleyperdue.it/goladel-furlo/

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